Cucine Low cost: perché diffidare
In tempi di crisi il risparmio diviene un’esigenza fin troppo concreta. Se per i prodotti di utilizzo quotidiano si cerca di fare qualche sacrificio per evitare quelli più scadenti, quando si tratta di investimenti corposi, si cerca, invece, di togliere il più possibile.
Un settore che sta risentendo molto a livello di qualità, è quello dell’arredamento in cui il divario tra prodotti eccellenti, ma inarrivabili, e sottomarche mediocri, si è ampliato notevolmente. Il low cost ha invaso, ormai, la vita di ogni giorno, riducendo prestazione e affidabilità di molti beni. Le cucine sono uno di questi.
Grandi colossi a parte, in cui ancora viene prestata attenzione al rapporto qualità-prezzo, sono molte le aziende che propongono in vendita cucine con importi allettanti, spesso al disotto dei mille euro, complete e con misure standard. Attraenti ma insidiose. Come vale il principio che non tutto ciò che è costoso è di qualità, allo stesso modo non tutto quello che costa poco è di scarso valore, ma è meglio guardare con diffidenza somme troppo modeste. Risparmiare fa bene al portafoglio ma, se ne risente la qualità, è meglio spendere qualcosa in più e far si che ciò che entra in casa, abbia una durata superiore ai pochi anni. Oltre alla qualità, poco convincente è anche il design.
Negli ipermercati e nei negozi della grande distribuzione, si trovano anonimi modelli senza alcun gusto, colori fin troppo retrò e dettagli inesistenti. I materiali impiegati, poi, sono di scarso pregio e, conseguentemente, meno resistenti. Tipico di queste cucine è il laminato che, soprattutto agli angoli, è la prima cosa che salta. Spesso il truciolare si gonfia e se caricato troppo si spacca.
Anche le offerte lancio che molti mobilieri propongono, sono da prendere in considerazione con cautela. Rimanenze o giacenze di cucine invendute, divengono l’occasione per creare campagne marketing ad hoc. Certo non tutte le aziende sono uguali e, spesso, negli outlet è possibile trovare vere opportunità. Ciò che conta veramente è perdere del tempo nella valutazione del futuro acquisto: vedere, toccare, domandare e alla fine decidere se è meglio un risparmio istantaneo o unammortizzamento dei costi nel tempo.